Tra otto giorni

Un piccolo e fugace
ritorno al tempo in cui scrivere su questo blog era un confidenziale
sfogo del mio ego condiviso con la rete ed internet che tutto violenta
e sciupa della propria intimità
Ebbene,
stanotte voglio concedere un breve respiro al mondo del blog,
nutrendolo di parole che sfuggono veloci dalle mie dita: una corsa, un
momento in piena velocità, una vorace costellazione di immagini che mi
vedono girare in varie direzioni, svariate posizioni, diverse
espressioni di un volto incredulo e stordito, orientandosi alla vista
di una luce che sa di familiare e che istiga a farsi seguire.
Tra otto giorni sarò in un luogo lontano anni luce da qui… una
distanza più psichica che kilometrica e fisica. Londra mi aspetta, o io
aspetto di andare da lei… Punti di vista… Fatto sta che tra otto
giorni mi trasferirò a Londra, a vivere lì, per dieci mesi,
per un mese, per
più tempo, per sempre, per meno… chissà! E’ la cosa più strana e
"forte" che mi sia mai concesso in vita mia: una partenza, alla ricerca
di qualcosa, al fianco di qualcuno, lontano da altri; una partenza tra
i sorrisi e le emozioni per l’euforia in sè, i tremori per l’incognito,
i sussulti per le speranze e tante boccate di aria fresca per tutto
quello che mi coinvolgerà, tra una convivenza che solo qualche attimo
fa della mia esistenza mi sarebbe risultata assurda e inconcepibile (io
ero proprio quello che derideva gli slanci che ora accarezzo e proteggo
con naturale istintività), e una casa e un lavoro (?) che mi
avvolgeranno e vedranno con sguardi mai assunti prima.
Un urlo, un sorriso, un sostegno, il "mio" sostegno, la mia certezza, i
miei punti fermi, i miei attimi, le mie fobie, le mie attese, i miei
attimi, quelli di silenzio e quelli in cui non so tacere, si
tradurranno – oltre un inglese il cui destino si fissa nel segno di uno
sperato miglioramento – in un unico sentiero: quello che ho scelto già
tempo fa, camminando sui petali di fiori colti e che sbocciano in
continuazione solo per me.

E così, semplicemente, mentre sorridente mi appresto a portarmi sul mio
letto (quello che è ancora mio e basta stanotte) lascio un bacio a
questo intervento, godendo di un ultimo respiro prima del punto,
pensando che, in fondo, non è stato male come dialogo col mio ego condiviso con la rete ed internet che tutto violenta e sciupa della propria intimità… forse!

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Concorso Beck’s prize!Vinci il cinema GRATIS!!

Con Beck’s vinci il cinema GRATIS!!! Come? E’ semplice: basta una foto del tuo volto con un’espressione simpatica e farti votare sul sito becksprize.becks.it o votare le foto della regione Campania e partecipare all’estrazione di biglietti GRATIS del cinema!! La foto più votata vince automaticamente biglietti del cinema GRATIS!!! Cosa aspetti? Contattami e potrai essere tu il prossimo volto BECK’S!!Animoticon
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Promoter Samsung

Il 5 e il 6 settembre sarò promoter per la Samsung presso l’Euronics del centro commerciale Apollo di Casapulla (uscita autostrada Caserta Nord)!
Chiunque voglia spendere i suoi ultimi risparmi estivi e investirli in un bel televisore al plasma o in lettori dvd o altri dispositivi ad alta tecnologia (ma anche non troppo alta, eh!?), ovviamente firmati Samsung XD, può venire da me e avrà uno sconto ecceZZionale!! ;p

Ciauuuu!!!

 
*Luke*
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Sulla sabbia, immobile

Mi trovo ora,
sulla sabbia, immobile,
con le parole che
mi suggeriscono gli ultimi sguardi,
le ultime ore appena trascorse.
Occhi gonfi, cielo limpido.
Ci sei tu,
sulla sabbia, tra le parole che
hai scritto prima ancora di dirle,
mentre il sole mi accecava,
mentre il rogo già bruciava.
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(Es)senza

Mani con unghie taglienti

Stringono il mio stomaco.

Come lingue fameliche

Affamate mi divorano,

Straziano la mia precedente

Tranquillità che affogava di gioia.

Essenza che manchi,

ossigeno di cui mi privi,

ti guardo come dietro le sbarre

il tuo volto è rigato

e non sono le mie dita.

Occhi che piangono,

sono immobile volendoti,

odio il non poterti avere

bruciano queste lacrime che devono salire

brucia riempire spazi che altri lasciano

brucia non esserci noi a prescindere

in questo momento che sanguina sentimenti.

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Nel labirinto di primavera

Nel labirinto di primavera

 

Nel labirinto di primavera

Neve affascina la notte

Lettere del mio alfabeto saltano

Formano parole inusuali,

inaspettate.

Il bacio di Giuda ammalia

Facili percezioni di fronte a me

Capovolgo la tua scala, Amore

Vittima col coltello in mano

Segui il mio sangue,

con il tuo sangue

Nel labirinto di primavera.

 

****

 

[(primavera 2006)]

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Carmen Consoli e la politica italiana d’oggi

Carmen Consoli, in tour acustico per l’Italia, sui risultati politici delle scorse elezioni…

   

Gli assoli equivalgono sempre ad un salto nel buio.
«Non dal punto di vista tecnico. E’ l’emotività che viene messa a dura prova: è necessario mantenerla sempre alta, viva, altrimenti la gente si annoia. E senza i ragazzi della mia band è difficile: sono loro il vero «Anello mancante», titolo di un mio vecchio pezzo che dà il nome al tour. Il nostro stare insieme sul palco è come un pranzo in una famiglia del sud: ha qualcosa di sacro. Un rituale. Che, con l’assolo, viene scardinato. Perché senza il gruppo è il pubblico e basta a darmi tutta la forza che serve. E’ lui la mia band».

Oltre ai suoi successi, lei interpreta anche canzoni popolari delle regioni toccate dal tour.
«Dove posso, dove mi sento all’altezza, lo faccio. Dopo aver riscoperto il dialetto della mia terra, adesso vorrei farlo con tutte le lingue minoritarie dell’Italia. Mescolandole. All’Etnofest, una rassegna che dirigo a Catania, ho invitato tutti i maggiori esponenti della canzone popolare italiana: insieme abbiamo scritto un pezzo a trenta mani, dove ognuno ha messo a frutto le sue radici. Da Riccardo Tesi a Davide Van De Sfroos. Sarà perché la Sicilia, sotto Federico Secondo di Svevia, incrociava tante culture diverse. Ma queste cose non si possono più dire, ora che la Lega ha stravinto».

 

Un colpo duro per il sud.
«L’ignoranza rende i popoli incapaci delle proprie decisioni. E in Italia la cultura è morta. Ci fa fatica pensare e ci fa paura chi pensa: meglio i politici preconfezionati, quelli del tutto e subito, ottenuto attraverso la beffa, l’inganno, il sotterfugio ai danni della gente. Che sorride beata e non s’accorge di essere stata presa per i fondelli. I partiti senza ideologia hanno finito per convincere persino la classe operaia, che un’ideologia in passato l’ha avuta, e in nome di essa ha ottenuto risultati concreti di cui i giovani godono. Dove sono le radici, la memoria?».

E’ per questo che durante il concerto legge pagine di Pasolini?
«Pasolini è il simbolo del coraggio che gli intellettuali devono avere, spingendoci a riflettere con le loro scelte anche estreme. Ma il coraggio oggi non c’è. La denuncia è scomparsa, in letteratura come nella musica. Dove l’appiattimento è assoluto. Nel 1996 Amore di plastica, il singolo con cui esordii, fu definito pop. Oggi, sarebbe apparso come sperimentazione radicale. Eppure, dodici anni non sono tantissimi».

Un mese fa ha suonato negli Stati Uniti. Al cui orizzonte si intravedono forti cambiamenti politici.
«Che al governo ci sia la destra o la sinistra, in America il concetto di merito è sempre legato al lavoro. Se ti fai il culo, ti viene riconosciuto. Mi hanno invitata a tenere incontri nelle scuole e nelle università. E mi sono sentita fare domande come "ci parli di Sciascia". In Italia a chi gliene importa più, ormai, di Sciascia? Mi hanno chiesto anche della mafia».

E lei cosa ha risposto?
«Che un tempo si reggeva sulle attività illecite: il brigantaggio, la prostituzione, poi la droga. Ad un certo punto i mammasantissima si sono resi conto che era arrivato il momento della svolta. Così, hanno posato la pistola. E sono entrati nelle stanze del potere».

Fulvio Paloscia (17 aprile 2008)

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Hanno arrestato l’uomo ragno!

L’uomo ragno arrestato!!
Da larepubblica.it:
"Alain Robert, lo stravagante francese soprannominato "uomo ragno" per le sue imprese, e’ stato fermato dalla polizia di San Paolo mentre cercava di scalare palazzo Italia, uno degli edifici piu’ alti della citta’. Robert, che sostiene di aver raggiunto le vette di oltre 70 edifici al mondo, e’ stato bloccato ieri notte dai vigilantes della torre, portato in commissariato, trattenuto alcune ore e in seguito rilasciato, dopo che gli agenti si sono resi conto che non aveva scopi criminali. Palazzo Italia e’ un grattacielo di 165 metri…"

http://video.msn.com/video.aspx?mkt=it-IT&brand=&vid=323b4d94-97b7-4028-b7bf-93880edb8183

Eccentricità, follia o "semplice" sfizio? Mmm…

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Un firma x la libertà di Sayed Pervez

Troppo spesso l’ignoranza della censura resta un qualcosa di tristemente possibile in questo mondo, diventando da assolutamente inammissibile a ferocemente concreta con le sue lame taglienti per corde vocali e mani che proverebbero a diffondere "semplicemente" un pensiero di cultura e sapere anche solo diverso dal contesto in cui si trova ad attecchire. E quello che è capitato al giovane giornalista afgano Sayed Pervez, 23enne coraggioso (forse troppo!), è la chiara dimostrazione di quanto appena detto. Sayed ha osato diffondere teorie troppo libere circa la posizione della donna in oriente, affermando, in una lezione universitaria, che la convinzione che per volere di Maometto l’uomo è superiore al "gentil sesso" (per dirlo con un eufemismo) è solo una libera interpretazione di chi s’impone per sua convenienza e vile arroganza, e che quest’atteggiamento non troverebbe nessun effettivo riscontro nelle sacre scritture. Le parole del giornalista hanno subito creato il caos in quel contesto in cui una sola nota stonata è messa a tacere, in quel controllo repentino che tutto rabbuia per non uscire fuori dalle righe imposte. Ed è stato così che Sayed Pervez è stato imprigionato e da tre mesi è rinchiuso con il rischio, per di più, di una condanna a morte, "solo" per aver parlato di una verità evidentemente scomoda e che rompe degli equilibri così ben imposti da generazioni che si perdono nella memoria del tempo, ormai.
 
 
Per la libertà di parola, per la libertà di un uomo che ha diffuso semplicemente quella che riteneva una giusta verità, per la non censura della cultura e per la democrazia delle intenzioni e delle espressioni, firmate l’appello a questo indirizzo: http://www.repubblica.it/speciale/2007/appelli/sayed_pervez/index.html
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Briciole e torte

Troppo spesso ad accontentarmi delle briciole…
Troppo spesso a sprecare intere torte impastate con le mie stesse mani…
Troppo spesso a raccogliere quello che gli altri non volevano…
Troppo spesso a creare io una torta da farmi bastare con quelle stesse briciole messe insieme…
 
Ma..
 
Quando potrò ricevere un’intera torta senza dipendere dalle volontà altrui?
Quando potrò sorridere nel soffiare via delle briciole solo simpatiche alla mia vista?
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